Il metodo della ‘tegola’ può essere davvero la tua arma letale contro il caro bollette. Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo.
Il mondo sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, aggravata da periodi di siccità prolungati che colpiscono diverse regioni del globo. La ricerca di soluzioni sostenibili per mitigare gli effetti della carenza d’acqua è diventata una priorità assoluta. In questo contesto, l’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave, offrendo alternative praticabili per ridurre il consumo idrico nelle nostre case.
La risposta a questa sfida potrebbe arrivare da uno studente spagnolo dell’University of the West of England a Bristol, nel Regno Unito. Martin Bello Urbez ha sviluppato un sistema residenziale innovativo per la raccolta dell’acqua piovana, ispirandosi alla natura e più precisamente al modo in cui alcuni rettili raccolgono e filtrano l’acqua negli ambienti aridi. Il suo progetto è stato selezionato per il prestigioso concorso d’invenzioni James Dyson Award 2024.
Il cuore dell’invenzione di Bello Urbez è una tegola capace non solo di integrarsi esteticamente con il tetto delle abitazioni ma anche di raccogliere efficacemente l’acqua piovana. Questa viene poi filtrata attraverso un sistema innovativo che elimina i residui, rendendola utilizzabile per fini sanitari come la lavanderia e i servizi igienici. Il funzionamento del sistema non richiede energia esterna poiché si basa sulla gravità per la circolazione dell’acqua.
L’impatto potenziale di questa invenzione sul consumo domestico d’acqua è significativo. Secondo le stime dello studente inventore, utilizzando questo sistema si potrebbe ridurre il consumo idrico fino al 51%. Tale percentuale rappresenta un traguardo importante nella gestione sostenibile delle risorse idriche domestiche, soprattutto considerando le crescenti preoccupazioni legate alla siccità e alla scarsità d’acqua.
Martin Bello Urbez non si ferma qui: sta lavorando attivamente al miglioramento del processo produttivo della sua tegola ecologica per renderla ancora più accessibile ed efficiente. L’obiettivo è quello di ottimizzare ulteriormente la progettazione dei componenti del sistema per aumentare la percentuale di acqua recuperabile e ridurre i costi associati alla produzione.
Questa scoperta potrebbe davvero cambiare il nostro modo di vivere e spingerci ad abbracciare uno stile di vita più ecologico. La transizione, dopotutto, sta avvenendo proprio in questo momento e quindi non possiamo che sperare che idee come quella Di Urbez possano moltiplicarsi sempre più. Per il bene del pianeta e non solo.
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