Attenzione ai bonus che non saranno prorogati nel 2025. La Manovra del 2025 cambia tutto, ecco cosa sapere assolutamente.
Negli ultimi anni, il Governo italiano ha introdotto una serie di bonus e incentivi volti a sostenere cittadini, famiglie e imprese in vari ambiti: dall’ecologia all’edilizia, passando per l’innovazione tecnologica e il sostegno al reddito. Queste misure hanno rappresentato un importante strumento di politica economica per stimolare la domanda interna, favorire la transizione ecologica e digitale del Paese, nonché per mitigare gli effetti economici negativi legati alle crisi internazionali e alla pandemia da COVID-19.
Tuttavia, con l’avvicinarsi del 2025 si assiste a un significativo cambio di rotta nella politica degli incentivi governativi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha infatti annunciato che “È finito il tempo dei bonus, degli sprechi e del reddito di cittadinanza”, segnando così una netta discontinuità rispetto al passato. L’intenzione dichiarata è quella di concentrare le risorse su lavoro, famiglie e imprese. Senza ricorrere ulteriormente alla logica dei bonus come strumento principale.
Bonus Verde. Il primo tra i contributi a non essere rinnovato è il bonus verde. Questo incentivo permetteva una detrazione fiscale del 36% fino a un massimale di 5 mila euro per interventi sulle aree verdi private. La sua scadenza è fissata al 31 dicembre 2024.
Ecosismabonus Combinati. Anche l’ecosismabonus combinati sulle parti comuni degli edifici non trova conferma nella nuova Finanziaria. Questo sistema prevedeva agevolazioni tra l’80% e l’85% per lavori che migliorassero sia l’efficienza energetica sia la sicurezza sismica degli edifici.
Bonus Caldaie. Il bonus caldaie sarà un altro dei contributi a sparire nel 2025. Attualmente consente detrazioni dal 50% al 65%, ma verrà meno in seguito alle direttive UE sulle Case green che limitano gli incentivi ai sistemi meno ecologici come quelli a metano o GPL.
Bonus TV e Decoder. Questo incentivo terminerà il suo corso il prossimo 31 dicembre con lo scopo originario di facilitare la transizione verso nuovi standard trasmissivi televisivi attraverso un contributo fino a 50 euro.
Bonus Acqua Potabile. Non verrà riconfermato anche il bonus acqua potabile previsto per chi installa sistemi volti a migliorare la qualità dell’acqua domestica o aziendale attraverso un credito d’imposta.
Bonus Pellet. Il sostegno all’acquisto di pellet tramite riduzione dell’IVA dal 22% al 10%, valido fino alla fine febbraio del prossimo anno, non vedrà una sua proroga nel futuro immediato.
Bonus Internet. Anche il supporto all’accessibilità della banda larga tramite un contributo da cento euro destinato alle famiglie senza connessione internet adeguata o desiderose di attivare nuovi abbonamenti fibra viene meno nella programmazione futura.
Bonus Colonnine di Ricarica. L’incentivo dedicato all’installazione delle colonnine di ricarica per veicoli alimentati ad energia elettrica copriva l’80% della spesa ma non sarà presente nei piani futuri gestiti da Invitalia sotto forma di rimborso spese già sostenute.
Bonus Benzina. Infine, anche il bonus benzina o carburante destinato ai lavoratori dipendenti privati con uno sgravio fiscale fruito dai datori lavoro terminerà alla fine dell’anno corrente senza previsione alcuna sulla sua eventuale proroga nel nuovo anno fiscale.
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