C’è un ingrediente che farà spaventare in tanti, ignari di avere sempre bevuto qualcosa di inimmaginabile. Sperando che non diventi qualcosa di condizionante.
Il succo d’arancia è un piacere che in diversi sono soliti concedersi. Una bella spremuta di arance fresche in inverno, quando questi frutti maturano, è un divertissement da potere gustare a tutte le ore. Quando il succo d’arancia è fresco di frigo, anche con temperature basse all’esterno, è una vera delizia da assaporare.
Può però far sorgere bruciore di stomaco. In tal caso è possibile ovviare aggiungendo dello zucchero. Ma meglio moderarsi in ciò, perché lo zucchero bianco raffinato, se assunto tutti i giorni, non fa bene alla salute. C’è però anche un altro aspetto che è connesso alla assunzione di questa bevanda.
Ed è un qualcosa che farà di sicuro storcere il naso ai più. Del resto i tradizionalisti rappresentano la maggior parte della platea, in fatto di gastronomia. Ma i processi industriali fanno si che alcune convinzioni vengano messe da parte, in favore della realizzazione di prodotti che possano sembrare maggiormente appetibili.
La appetibilità di un prodotto è data non solo dal suo sapore, arricchito molte volte da zuccheri aggiunti ed additivi vari. Ma anche da altri fattori quali l’odore, l’aspetto e nello specifico, il colore. Ed è qui che avviene quella che può rappresentare una tremenda scoperta per molti.
Che cosa c’è nel succo di arancia che compri quando fai la spesa
L’idea di trovare insetti nel cibo può suscitare reazioni di disgusto in molte persone. Ciò che pochi sanno è che, in un certo senso, gli insetti sono già parte della nostra dieta quotidiana, anche se non ce ne accorgiamo. Un esempio emblematico è la cocciniglia, un insetto bianco che vive principalmente sui cactus, in particolare in Centro e Sud America.
Da questo insetto si estrae un colorante naturale, noto come E120, utilizzato in numerosi alimenti e bevande. La cocciniglia viene trasformata in polvere e mescolata con acqua calda per ottenere un pigmento rosso intenso, impiegato per dare colore a prodotti che vanno dalle caramelle gommose agli yogurt.
Pigmento rosso, dicevamo. Ebbene si, in alcune bevande la cocciniglia e la sua capacità di fornire un colorante naturale sono molto usate nel settore della produzione dei succhi di frutta commerciali. E più nello specifico in quei succhi che contengono arance rosse. Questo colorante viene talvolta impiegato per intensificare la tonalità e renderla più attraente per i consumatori.
L’estrazione del colorante dalla cocciniglia avviene attraverso un processo che trasforma l’insetto in una polvere rossa, utilizzata in vari alimenti. Magari potrebbe sembrare strano l’uso di un insetto per colorare un prodotto alimentare.
Ma la cocciniglia non solo offre un colore vibrante; è infatti pure una soluzione meno impattante rispetto ai coloranti chimici, che spesso sollevano preoccupazioni per la salute e l’ambiente. Ora che sai che c’è anche questa componente tra gli ingredienti dei succhi di frutta alle arance rosse che magari acquisti quando fai la spesa, continuerai a berne? Con gli insetti siamo abituati ad averci a che fare in altri modi, altrettanto poco piacevoli.