Le pensioni minime hanno subito un aumento per via del tasso di adeguamento all’inflazione, ma per il Codacons si tratta di una cifra vergognosa.
Proprio in questi giorni il Governo sta lavorando senza sosta alla presentazione della nuova Legge di Bilancio, tanto che per l’8 – 10 novembre è fissato il termine per presentare eventuali emendamenti alle proposte in bilancio.
Sicuramente tra i punti salienti possiamo annoverare la conferma del taglio del cuneo fiscale, il riordino delle detrazioni, ma anche alcune norme relative a perequazione e adeguamento delle pensioni.
A tal proposito, in effetti, sarà previsto un aumento del trattamento pensionistico minimo, dovuto principalmente alla necessità di adeguare le pensioni al tasso di inflazione che sta mettendo a dura prova milioni di italiani.
Nel corso degli ultimi 2 anni, infatti, il costo della vita è aumentato vertiginosamente in ogni aspetto. Dai costi in bolletta a quelli dei trasporti, dagli aumenti nei supermercati a quelli dei costi per le attività di svago.
In uno scenario simile, dunque, la perequazione può servire ad adeguare il potere d’acquisto delle persone alle condizioni effettive del mercato. O almeno così dovrebbe essere. Ciò che stupisce e, in alcuni casi, indigna e sconvolge, è l’entità effettiva dell’aumento previsto per le pensioni minime.
Stando ai dati del Codacons, infatti, le pensioni minime verranno aumentare di 3 euro al mese. Ma è davvero possibile? Una cifra del genere è effettivamente irrisoria e, come afferma il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi, 3 euro “rappresentano una vergogna inadeguata a colmare il pesante peggioramento delle condizioni economiche subito dai pensionati“.
Ciò che stupisce ancora di più è che se da una parte 3 euro al mese per un pensionato bastano giusto a comprare mezzo chilo di pane in più o un pacchetto di caramelle, trasposti su scala nazionale comportano invece una spesa enorme per le casse dello Stato.
In Italia i trattamenti pensionistici minimi erogati dall’INPS sono infatti circa 1,5 milioni. I conti per la spesa pubblica, dunque sono presto fatti. 1,5 milioni x 3 euro al mese corrispondono a 4,5 milioni di euro al mese e a 54 milioni di euro all’anno. Vogliamo contare anche le tredicesime? Si arriva a 58,5 milioni di euro all’anno spesi per aumentare le pensioni minime di meno di 40 euro all’anno per ogni percettore.
Sorge dunque spontanea una domanda sul perché il Governo abbia deciso di attuare una manovra del genere, che è di così scarso valore da non poter essere considerata neanche un atto simbolico di sostegno ai cittadini in difficoltà economica. Intanto, slittano anche i pagamenti di novembre.
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