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No, non c’è bisogno di mettere il bucato vicino ai termosifoni per asciugarlo prima: la svolta impensabile

Si tende a pensare che mettere il bucato vicino ai termosifoni sia l’ideale per farlo asciugare prima, in realtà c’è un metodo migliore.

Ognuno di noi fa il bucato, magari anche più volte nel corso della settimana, ma in alcuni momenti può risultare quasi un’impresa riuscire ad averlo asciutto in tempi rapidi. I problemi possono ovviamente esserci soprattutto nelle giornate umide o quelle in cui piove, dove è evidentemente impensabile lasciarlo all’aperto anche se si ha uno spazio apposito, per questo quasi tutti ricorrono a un metodo che può essere definito “della nonna”, ma che è assolutamente sbagliato: lasciare i panni vicino al termosifone sfruttando il caldo che questi emettono.

Far asciugare il bucato sui termsifoni è un errore – Foto: Istruzionesicilia.t

Questo modo di fare, pur essendo diffuso, è in realtà da evitare per un duplice motivo. Si riduce infatti l’efficienza dei caloriferi, visto che parte del calore finisce sui vestiti, impedendo così di avvertire il tepore che vorremmo nelle giornate più fredde, oltre a incidere in modo anche pesante sulla bolletta. Non solo, alla lunga questo può portare alla formazione di umidità e muffa sui muri, trovare quindi una soluzione alternativa sarebbe davvero provvidenziale.

Bucato ad asciugare vicino ai termosifoni? Non farlo, ecco la soluzione

Compreso quanto possa essere dannoso e controproducente mettere il bucato ad asciugare vicino ai termosifoni, non può che essere importante sapere se ci siano metodi alternativi per raggiungere l’obiettivo. Effettivamente le soluzioni non mancano, anche per chi non è dotato di asciugatrice, che sarebbe ovviamente lo strumento migliore da usare in questi casi.

A volte la procedura diventa più lunga a causa dell’umidità, che è maggiore in autunno e in inverno, non solo quando c’è la pioggia. Questa rappresenta un ostacolo non da poco all’asciugatura, anche se pochi potrebbero non averci nemmeno pensato. Se si ha comunque la necessità di avere a disposizione i propri vestiti in un tempo non troppo lungo si dovrebbe provvedere ad arieggiare i locali, sia per quanto riguarda le porte sia per le finestre, che non dovrebbero essere chiuse ermeticamente, come sottolineato da Daniel Nezad, direttore di UK Radiators. Se i capi sono bagnati, esattamente come l’aria, non si dà modo al nostro abbigliamento di perdere l’umidità, quindi anche di asciugarsi in tempi rapidi. Aprire anche leggermente le finestre, anche quando fa freddo, consente invece all’umidità di fuoriuscire, impedendo che la stanza diventi troppo umida e consentendo così a quanto abbiamo steso di asciugare.

Chi stende il bucato in casa dovrebbe aprire porte e finestre – Foto: Istruzionesicilia.it

In ogni casa non dovrebbe mai mancare uno stendino, preferibilmente non troppo piccolo, lasciare infatti il giusto spazio tra le varie cose facilita l’operazione. A livello generale, chi ne ha la possibilità dovrebbe stendere all’aperto, magari approfittando di una terrazza con tettoia, la luce naturale può rappresentare un importante alleato (anche quando il sole non c’è), si riesce infatti a raggiungere comunque l’obiettivo, oltre a eliminare alcuni odori poco piacevoli che potrebbero comunque rimanere sui tessuti, facilitati dagli ambienti chiusi, pur avendo utilizzato un detersivo con un profumo gradevole.

Chi non ha invece un giardino potrebbe provare a sfruttare un deumidificatore, strumento pensato proprio per ridurre l’umidità presente nell’aria, da posizionare vicino allo stendibiancheria. In alternativa, lo stesso effetto può essere ottenuto con un ventilatore, anche a bassa velocità, senza aumentare il consumo energetico. Altrettanto efficaci possono essere infine asciugamani o panni assorbenti, da posizionare sotto i capi più bagnati, come i jeans o i maglioni, così da recuperare l’eccesso di umidità. Chi invece ha un’asciugatrice non dovrebbe comunque abusarne, anche a tutela del suo portafoglio, avendo cura di utilizzarla per brevi cicli, soprattutto per le cose più pesanti. Insomma, le alternative non mancano, basta provare e quasi sicuramente le proprie abitudini saranno destinate a cambiare.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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