TARI 2025, come funzionerà la tassa dei rifiuti nel nuovo anno? E soprattutto, spetterà all’inquilino o al proprietario? Scopriamo cosa dice la legge
La TARI, la tassa sui rifiuti, è probabilmente la tassa più odiata per gli italiani per le diverse scadenze e per come impatta sui bilanci personali. Si aggiunge infatti a una lunga lista di costi che ogni famiglia deve sostenere durante l’anno: dalle bollette alle imposte, passando per le tante spese legate alla gestione della casa. E se questo non bastasse, viviamo un momento storico segnato da un’inflazione galoppante e un potere d’acquisto che continua a ridursi. In questo contesto, ogni tassa sembra pesare di più. Specialmente una mirata alla sistemazioni dei rifiuti che poi non avviene davvero al 100% tra decoro e organizzazione come accade in molte metropoli.
Tuttavia la Tari, introdotta nel 2014 con la legge di stabilità, serve a finanziare il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti. La sua entità dipende da vari fattori, come la superficie dell’immobile, il numero di persone che vi abitano e il comune di residenza. Ma il vero dilemma per molti resta capire a chi spetta il pagamento: all’inquilino o al proprietario? Cosa dice esattamente la legge? E quali prospettive per il 2025 ormai alle porte
Chi paga la TARI tra inquilino e proprietario?
In base alla normativa vigente, la TARI è a carico di chi occupa l’immobile. Questo significa che se vivi in affitto, la responsabilità del pagamento è tua, non del proprietario. La tassa è infatti legata alla produzione di rifiuti, ed è giusto che a pagarla sia chi realmente usufruisce del servizio di smaltimento. Un dettaglio importante: l’inquilino deve pagare la TARI solo se il contratto di locazione ha una durata di almeno sei mesi. Se invece il contratto è inferiore a questo periodo, il pagamento resta a carico del proprietario.
Se sei un inquilino con un contratto superiore ai sei mesi, devi comunicare la tua presenza all’ufficio tributi del comune per l’iscrizione alla TARI. È un’operazione semplice: di solito basta fornire i propri dati, l’indirizzo dell’immobile e il numero di persone che vi abitano. A quel punto, il comune ti invierà la bolletta direttamente a casa e sarai tu a doverla pagare. È fondamentale ricordare che, in caso di trasferimento o cambio di residenza, dovrai tempestivamente avvisare il comune per evitare che la tassa continui a essere addebitata a tuo nome, quando magari non vivi più in quella casa.
Il ruolo del proprietario per il pagamento TARI
Il proprietario dell’immobile ha un ruolo limitato nella gestione della TARI, ma non è del tutto esonerato. Se l’immobile non è affittato o se l’inquilino ha un contratto inferiore ai sei mesi, sarà il proprietario a doversi far carico del pagamento della tassa. Inoltre, potrebbe essere il caso che, per qualche errore burocratico, il comune invii la bolletta a nome del proprietario anche quando l’inquilino dovrebbe pagarla. In questi casi, è bene risolvere la situazione il prima possibile per evitare incomprensioni o costi inattesi.
Se né l’inquilino né il proprietario comunicano il cambio di occupazione dell’immobile al comune, potrebbero insorgere dei problemi. In assenza di comunicazione, il comune potrebbe emettere la bolletta al nome del proprietario, il quale dovrà successivamente risolvere la questione con l’inquilino. Questo però non solleva l’inquilino dalla sua responsabilità di pagare, secondo quanto previsto dal contratto di affitto e dalla normativa.
Come controllare i pagamenti della TARI
Molti comuni italiani offrono un servizio online per gestire le tasse locali, inclusa la TARI. Per accedere alla tua situazione, puoi:
- Visitare il sito ufficiale del tuo comune.
- Accedere all’area riservata utilizzando le tue credenziali personali. Se non hai già un account, potrai crearne uno o accedere tramite lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
- Una volta loggato, cerca la sezione relativa ai tributi locali o alla TARI. In questa sezione dovresti essere in grado di consultare lo storico dei pagamenti, visualizzare gli importi dovuti e quelli già saldati, oltre a scaricare le ricevute.
Se hai difficoltà a trovare le informazioni online o non riesci a recuperare i vecchi bollettini, puoi sempre contattare direttamente l’ufficio tributi del tuo comune. È possibile richiedere un estratto dei pagamenti effettuati e delle eventuali pendenze residue.
Puoi farlo in diversi modi:
- Recandoti di persona all’ufficio tributi (portando con te un documento d’identità e, se possibile, il codice contribuente o il codice fiscale).
- Inviando un’email o una PEC all’ufficio tributi, spiegando la tua richiesta e allegando un documento d’identità per facilitare la ricerca.
- Telefonando direttamente all’ufficio per chiedere istruzioni su come ottenere lo storico dei pagamenti.
Eì bene sapere inoltre che quando ti sei iscritto alla TARI il comune ti ha rilasciato una dichiarazione che indica la superficie tassabile dell’immobile e altre informazioni rilevanti. In alcuni casi, queste dichiarazioni possono includere i dettagli dei pagamenti. Se hai una copia di questa documentazione, potresti trovarvi utili informazioni relative agli importi e ai periodi pagati.