Assegno di mantenimento, che cosa succede nel momento in cui trovo un lavoro part time? Ecco che cosa dice la legge in casi come questo.
La questione relativa all’Assegno di Mantenimento, sin dalla notte dei tempi, è uno dei temi più caldi in tutto il Paese. Da anni, infatti, si discute sulla bontà di questo provvedimento, dal momento che l’analisi non è univoca da parte di tutti gli analisti. C’è chi, infatti, lo considera un provvedimento giusto e chi, invece, dall’altra parte lo considera un elemento del nostro ordinamento giuridico figlio di una società fortemente maschilista. Essendo un tema delicato, sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione.
Uno degli elementi fondamentali del principio alla base dell’Assegno di Mantenimento è che il coniuge che lo riceve deve cercare comunque, anche se lo percepisce, di crearsi una propria indipendenza economica. In tal senso, è anche giusto rimarcare e sottolineare chi ha diritto a questa misura. Esso, infatti, è riconosciuto a coloro i quali non hanno un proprio reddito adeguato ed a cui non va addebitata la separazione. Di base deve essere comprovata la sproporzione tra i due redditi, l’incapacità a mantenersi autonomamente e che questa situazione non sia legata alla propria volontà.
Lavoro part time e assegno di mantenimento: sono compatibili?
E’ importante soffermarsi proprio su quest’ultimo punto. Serve, dunque, che la situazione di non autosufficienza non sia, per così dire, autoindotta. Vuol dire cioè che non si può rifiutare un lavoro solo perché si è percettori dell’Assegno di Mantenimento da parte dell’altro coniuge. Un tema delicato è quello del part time. I giudici, dopo anni di polemiche a riguardo, si sono espressi in maniera chiara. Non ha diritto a ricevere l’assegno di mantenimento chi, pur avendone le possibilità, sceglie di non passare ad un contratto full time.
Il discorso, ovviamente, è strettamente collegato a chi divorzia ed ha dei figli a cui badare. Se in questo caso, infatti, si rinuncia anche solo ad una parte del proprio impegno lavorativo per prendersi cura della prole, con un sacrificio quindi anche in termini economici, allora l’assegno viene riconosciuto. Nel momento in cui, invece, si di lasciare il contratto a tempo parziale per inerzia, pigrizia o negligenza, allora in questo caso, ancor di più se non ci sono esigenze familiari, si perde il diritto all’assegno di mantenimento.
Spetterà al coniuge che vuole difendere il proprio Assegno di Mantenimento nonostante il lavoro part time dimostrare che non si passa ad un contratto full time per esigenze specifiche e per impossibilità. Se non si portano argomentazioni valide, il giudice revocherà questo strumento.