La vecchia stufa a pellet non sembra essere più di moda, ora c’è un’alternativa altrettanto valida per riscaldare la casa e risparmiare.
Avere una casa calda e accogliente in inverno è un’esigenza comune, soprattutto per chi vive al Nord e ha ambienti particolarmente spaziosi i termosifoni potrebbero non essere sufficienti, per questo si deve cercare qualche soluzione aggiuntiva.
Non per tutti è possibile installare un camino, per questo c’è chi ha scelto di inserire nel locale in cui trascorre più tempo una stufa a pellet, adattabile un po’ o ovunque e perfetta soprattutto per ogni tipo di living, indipendentemente dall’arredamento scelto.
La versatilità è una delle caratteristiche principali di questo tipo di strumento, che spinge tanti ad averne una. È infatti possibile impostare la temperatura desiderata sul display, così da permettere al dispositivo di scegliere la quantità di pellet necessaria per raggiungerla.
Questo sistema, però, per quanto pratico e facile da utilizzare, non sembra avere più il gradimento di un tempo, soprattutto perché c’è chi ne ha scoperto uno altrettanto valido, ma che può essere apprezzato per diversi motivi. A quel punto tornare indietro per molti sarà difficile.
Basta stufa a pellet: come riscaldare casa in modo alternativo
Chi ha provato almeno una volta la stufa a pellet nella maggior parte dei casi ne è rimasto soddisfatto, per questo non sembra essere propenso a tornare indietro, pur avendo sostenuto, almeno inizialmente, un costo non così basso. Nell’ultimo periodo, però, questa soluzione sta diventando ormai superata, a favore di un altro tipo di biomassa, che consente di ottenere lo stesso effetto, ma rendendo quasi pari a zero l’impatto ambientale.
Sono tanti gli utenti che stanno iniziando ad apprezzare il pellet di bambù a bassa emissione di carbonio, che si distingue per avere un alto potere calorifico. Tra i vantaggi c’è anche la ridotta produzione di cenere, che dà quindi l’idea di un locale più pulito. Tantissime persone a livello mondiale hanno iniziato a utilizzarlo e lo ritengono ideale, ma secondo le stime i numeri sono destinati a crescere nell’anno che sta per arrivare.
Il pellet di bambù può essere un sistema che potrà conquistare anche gli scettici per i notevoli aspetti positivi, anche se non tutti ne sono a conoscenza. È innanzitutto disponibile a basso prezzo, dettaglio che non può essere trascurabile, oltre a non avere pesticidi ed additivi chimici, sostanze che non sono necessarie per questo tipo di materiale. Non a caso, può essere qualcosa da prendere in considerazione se si hanno bambini o anziani in casa (ma vale ovviamente per tutti). Una pianta come questa cresce inoltre rapidamente e ha un’ottima resa, è possibile raccoglierlo già quattro anni dopo un primo impianto, arrivando fino a 40 tonnellate per ettaro all’anno.
Ottenerlo è tutt’altro che difficile. Questo tipo di pellet è realizzabile grazie alla pressatura della fibra di bambù, una volta raccolto viene macinato per trasformarlo in polvere. La raccolta può essere effettuata durante tutto l’anno, caratteristica che lo rende una fonte di energia affidabile, usata per arredamento, bioedilizia e biocarburanti.